Il 06 novembre scorso è uscito il secondo capitolo di Accetto miracoli, l’ottimo lavoro discografico di Tiziano Ferro pubblicato nel 2019 e già certificato doppio disco di platino.
Per il suo primo album di cover, Accetto miracoli: l’esperienza degli altri, il cantautore di Latina ha reinterpretato ben tredici brani di altrettanti autori e interpreti italiani che con le canzoni scelte hanno dato forma a piccoli miracoli nel corso della sua vita, come “luci piccolissime in fondo al tunnel, risposte, ispirazione, voglia di cambiamento, testardaggine, coraggio, risate, amore”.
Oltre a Rimmel di Francesco De Gregori, brano di apertura già pubblicato come singolo il 03 settembre scorso, ascoltando la tracklist del disco ci si rende subito conto di come Tiziano Ferro abbia cesellato con cura brani anche molto eterogenei tra di loro grazie alle sue grandi capacità interpretative e alla sua coinvolgente passione.
La raffinata Morirò d’amore, portata a Sanremo nel 2003 dall’indimenticabile Giuni Russo, Bella d’estate di Mango, Margherita di Riccardo Cocciante, E ti vengo a cercare di Franco Battiato, Almeno tu nell’universo della nostra Mimì che Tiziano aveva già omaggiato con trasporto e tenerezza sul palco di Sanremo 2020, Cigarettes and coffee di Scialpi, Perdere l’amore di Massimo Ranieri con cui per l’occasione ha anche duettato, Piove di Jovanotti, Portami a ballare di Luca Barbarossa, Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno, Ancora ancora ancora di Mina e infine Non escludo il ritorno scritta a quattro mani da Franco Califano e Federico Zampaglione.
I formati disponibili sono il doppio CD e l’album digitale (con le tredici cover più i brani di Accetto miracoli), oppure il trentatré giri (con le sole tredici cover) che negli ultimi anni è ritornato prepotentemente di moda per la gioia di tutti i collezionisti.
Nell’affrontare questo ambizioso e riuscito progetto, Tiziano Ferro ci restituisce con garbo alcune delle più belle e iconiche canzoni della nostra buona musica italiana, rileggendole in modo fresco e personale, giusto con qualche finezza stilistica a sottolineare il suo gusto musicale, pur rimanendo sempre rispettoso delle versioni originali, facendo (cosa sempre più difficile per le ultime generazioni) tesoro… dell’esperienza degli altri.