È vero che il brano Fango e stelle è nato pensando a Mia Martini?
“Sì, Fango e stelle è dedicata a tutte quelle persone che potevano essere valutate meglio nella loro vita e alle piccole e grandi ingiustizie che hanno dovuto subire. Questo brano è un mio personale omaggio a Mia Martini. Una grande artista e professionista, trasparente nelle sue cose, una donna vera. Oggi, purtroppo, nel nostro ambiente ci sono artisti che sembrano più dei maxi-impiegati della musica”.
In che periodo vi siete conosciuti e come è nata la vostra collaborazione?
“Io e Mimì ci siamo frequentati molto, soprattutto nei primi anni ‘80. La nostra è stata un’amicizia vera, non avevamo un secondo fine. Capita raramente nel nostro ambiente che ci siano rapporti sinceri, c’è chi va a cena per avere la possibilità di scrivere un pezzo da fare incidere, o viceversa con la speranza di farsi comporre qualcosa da cantare. In quel periodo mi incontravo spesso con lei e con Ivano Fossati, anche perché eravamo vicini di casa. Dal punto di vista artistico, avevo inciso Polvere e iniziato una collaborazione con sua sorella Loredana. Ho scritto per lei Il mare d’inverno e Non finirà che sono stati inseriti negli album Jazz del 1983 e Savoir fair del 1984. Essendo così impegnato, è chiaro che a me e Mimì non è venuto in mente di lavorare insieme. Voglio rivelare che Non finirà piaceva tanto a Ivano, a tal punto che voleva farla interpretare a Mimì, ma non è stato possibile perché lei aveva già preso la decisione di eclissarsi. La collaborazione con lei è nata molti anni dopo, grazie anche a un nostro amico in comune che è Dodi Battaglia dei Pooh, abbiamo scritto insieme Domani più su. Mimì si è interessata molto alla fase di realizzazione di questo pezzo, ci ha dato, infatti, delle indicazioni molto utili, si è creata una bellissima intesa. Non c’è stato un seguito, perché nel nostro ambiente succede spesso di perdersi di vista, anche se ci si scambia la promessa di tornare a fare qualche altra cosa insieme, non abbiamo avuto, purtroppo, il tempo”.
Hai vinto il Festival di Sanremo con Mistero nel 1993, Mia Martini ha partecipato nello stesso anno con il brano Stiamo come stiamo in coppia con sua sorella Loredana. Che ricordi hai di quell’esperienza?
“Secondo me, la canzone non era una delle più belle del loro repertorio, sia perché nell’inciso ricorda molto Una notte in Italia di Fossati, sia perché la strofa non è una delle migliori. In occasione del loro riavvicinamento avrebbero fatto meglio ad aspettare un altro anno, perché sicuramente avrebbero avuto una grande canzone. È stato un peccato, perché due persone di così grande temperamento avrebbero potuto dare molto insieme. Mi ricordo di una Loredana, diciamo così, un po’ agitata… come purtroppo spesso le accade, Mimì ha tentato di tenerla a freno, ma ci è riuscita solo in parte. Mi è rimasto impresso che Loredana si è arrabbiata molto per la mia vittoria, mentre Mimì è venuta a farmi i complimenti ed era molto contenta per me. Eravamo entrambi sicuri che non toglieva niente a lei il fatto che io avessi vinto. Mimì non è mai stata invidiosa dei successi dei colleghi. Era proprio una bella persona. Loredana ha un carattere difficile e allo stesso tempo autolesionista. Si fa del male, infatti, si arrabbia, urla, canta stonata ecc… Mimì, pur avendo un suo carattere particolare, non era una che litigava se le davano il camerino più piccolo, si arrabbiava ad esempio se non si sentiva bene nelle spie. Lo faceva, dunque, solo per scopi puramente artistici: la grande differenza tra loro due era sostanzialmente questa”.
Tu hai già manifestato l’intenzione di partecipare a un disco tributo, dedicato a Mia Martini. Nel caso in cui il progetto dovesse concretizzarsi, ti piacerebbe incidere il brano Domani più su?
“Certamente, perché no! Avevo già pensato di inciderlo e di inserirlo nell’album L’isola dei tesori, poi ho ritenuto che il momento non fosse adatto. Non volevo, infatti, passare per quello che cavalca i sentimenti, adesso penso che sia opportuno inserirlo come un mio omaggio personale a Mia Martini”.
Intervista tratta da Martini Cocktail, Edizioni Melagrana 2019.