Da pochi giorni ci ha lasciato Ennio Morricone, uno dei più grandi musicisti italiani a livello mondiale, senza dubbio l’unico che è stato capace di trovare un equilibrio perfetto tra la musica classica e quella cosiddetta leggera. Morricone, grazie al suo enorme talento di grande e sensibile compositore e a una cura geniale del dettaglio delle melodie e ancor di più degli arrangiamenti, è riuscito a tramutare in perle anche quei brani di originaria fattura, per così dire, un po’ discutibile e al contempo a rendere accessibile a un pubblico vasto e interclassista la grande musica sinfonica.
Romano, classe 1928, si è formato al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si è diplomato in tromba. Ha scritto le musiche per più di cinquecento film e serie TV, oltre che opere di musica contemporanea. La sua carriera, come accennato, abbraccia una vasta serie di generi compositivi, che fanno di lui uno dei più grandi, prolifici e influenti compositori di tutti i tempi: le musiche di Morricone sono state usate in più di sessanta film vincitori di premi.
Come giovane arrangiatore, della storica RCA, ha contribuito anche a formare il sound degli anni Sessanta italiani, confezionando arrangiamenti innovativi, sorprendenti ed estremamente efficaci per brani come Sapore di sale, Il mondo, Se telefonando, C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, Pinne fucili ed occhiali, Guarda come dondolo e molti altri successi estivi di Edoardo Vianello.
Nel 1970 ha scritto (a quattro mani con Chico Barque de Hollanda, esiliato in Italia per il suo impegno politico contro la dittatura militare) il trentatré giri Per un pugno di samba, album che gode dei cori di due sorelle che faranno la storia della musica italiana e non solo, ossia le giovanissime Mia Martini e Loredana Berté, ringraziate sulle note di copertina come Mimì e Lolò, sorelle brave come belle…
Facendo un passo più indietro nel tempo, ricordiamo che a partire dal 1946 Morricone ha composto più di cento brani classici, ma ciò che ha dato la fama mondiale al Maestro come compositore sono state le musiche prodotte per il genere del western all’italiana che lo hanno portato a collaborare con registi come Sergio Leone (suo compagno di scuola dai tempi delle elementari), Duccio Tessari e Sergio Corbucci, con titoli come la Trilogia del dollaro ossia Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo e ancora Una pistola per Ringo,La resa dei conti, Il grande silenzio, Il mercenario,Il mio nome è Nessuno e la Trilogia del tempo ossia C’era una volta il West, Giù la testa e C’era una volta in America.
Dagli anni Settanta Morricone è diventato un nome di rilievo anche nel cinema hollywoodiano, componendo musiche per registi americani come John Carpenter, Brian De Palma, Barry Levinson, Mike Nichols, Oliver Stone e Quentin Tarantino e scrivendo le musiche per numerose pellicole nominate all’Academy Award come I giorni del cielo, Mission e The Untouchables – Gli intoccabili.
Nel 2007 Morricone ha ricevuto il premio Oscar onorario alla carriera “per i suoi contributi magnifici all’arte della musica da film” dopo essere stato nominato per cinque volte tra il 1979 e il 2001 senza aver mai ricevuto il premio.
Il 28 febbraio del 2016, al Maestro è stato consegnato il suo secondo Oscar per le partiture del film di Quentin Tarantino, The Hateful Eight, per le quali si è aggiudicato il prestigioso Golden Globe e ha vinto anche tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, sei BAFTA, dieci David di Donatello, undiciNastri d’argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize. Morricone ha venduto più di settanta milioni di dischi.
Qualche anno fa ho avuto la fortuna di conoscere Ennio Morricone dietro le quinte di un importante evento. Ricordo gran parte degli altri artisti schermati e filtrati dai loro entourage e all’improvviso l’arrivo di un Signore avanti negli anni, semplice e al contempo regale. Il Maestro Morricone si presentò solo, con la sua ventiquattrore e già vestito di tutto punto con l’abito delle grandi occasioni, pronto per entrare in scena. Fui molto colpito dalla sua eleganza semplice, dal suo sorriso e dal suo fare e interloquire da galantuomo d’altri tempi, calatosi con naturalezza nel contesto di quel backstage per compiere una sola missione: mettere al centro di tutto la musica, concedendo volentieri agli altri certi piccoli e inutili scalpitii.